Dal console Burton alla baronessa Economo. Tracce di Teosofia nelle biografie di famiglie della borghesia triestina dalla fine dell'Ottocento al secondo dopoguerra

18 marzo 2025
Tenuto da Marina Silvestri

Il tredicesimo appuntamento della rassegna di conferenze promossa dall’Associazione culturale “Società internazionale di divulgazione Manlio Cecovini per gli studi storici sociali ed etici” si terrà martedì 18 marzo 2025 alle ore 18.00 presso l’Antico Caffè San Marco di Trieste.

La conferenza, condotta da Marina Silvestri, esplorerà il ruolo della Teosofia a Trieste, introdotta in città da Sir Francis Richard Burton, console inglese, orientalista ed esploratore in carica dal 1872 al 1890. Burton risiedette con la moglie Isabel a Villa Gossleth, sul colle di San Vito, in seguito acquistata dalla famiglia Economo, mercanti e assicuratori.

Trieste, porto di partenza delle navi del Lloyd dirette in India, divenne un punto di transito per la Società Teosofica fondata da Helena Blavatsky ad Adyar. Secondo alcune fonti, Blavatsky fece tappa in città durante i suoi viaggi, favorendo la nascita di circoli interessati ai fenomeni medianici e spirituali. Nel 1908, l'uomo d'affari inglese Alexander Grant Greenham fondò ufficialmente la Società Teosofica triestina, contribuendo a diffondere il pensiero teosofico tra intellettuali e professionisti.

La Teosofia influenzò scrittori, artisti futuristi e membri del mondo accademico, promuovendo studi comparati su religione, scienza e filosofia. Nonostante l'interesse, il movimento fu ostacolato dalla Chiesa cattolica e successivamente dal regime fascista, che nel 1939 ne decretò lo scioglimento. Durante il governo militare alleato, la Teosofia riemerse, trovando spazio anche nel panorama editoriale.

L’eredità teosofica si riflette nell'impegno sociale e animalista della borghesia triestina. Nel 1960, la baronessa Maria Nora Economo fondò l’Astad, un rifugio per animali abbandonati, incarnando l'ideale di fratellanza universale e compassione per tutti gli esseri viventi.

IL RELATORE - Scrittrice e giornalista, Marina Silvestri ha lavorato nelle redazioni e per i programmi della Rai di Roma, Trieste e Trento. Ha pubblicato a partire dagli anni Novanta, testi di saggistica e narrativa tra i quali: Aurelia Gruber Benco. L'identità europea e la politica della cultura (Ibiskos, Empoli 2009), Lassù nella Trieste asburgica. La questione dei regnicoli e l'identità rimossa (LEG, Gorizia 2017), Linuccia Saba e il cinema, un sogno negato (EUT, Trieste, 2019).