Focus: Anticlericalismo e clericalismo tra percezione e polemica politica

19 giugno 2024
Martedì 18 giugno si è tenuto all’Antico Caffè San Marco di Trieste il settimo e ultimo appuntamento prima della pausa estiva della rassegna di conferenze promossa dall’Associazione culturale “Società internazionale di divulgazione Manlio Cecovini per gli studi storici sociali ed etici”. L’intervento di Ivan Portelli - insegnante di filosofia e storia nei licei e presidente dell'Istituto di Storia Sociale e Religiosa di Gorizia - con l’introduzione del presidente dell'Associazione Giuseppe Antonione e la moderazione del direttore scientifico Luca G. Manenti, ha approfondito il dualismo tra anticlericalismo e clericalismo nell'area alto-adriatica tra XIX e XX secolo.

Portelli ha messo in luce come questi concetti si siano intrecciati con le correnti politiche, nazionali e sociali dell’epoca. Il clericalismo, spesso connotato negativamente come sostegno incondizionato al clero, si opponeva all'anticlericalismo, che rappresentava la resistenza al cattolicesimo in favore della modernità. La Chiesa dell'epoca è stata descritta come intransigente, in lotta contro il liberalismo, visto come un nemico della tradizione religiosa.

Nell'area del Litorale austriaco le tensioni tra il nazionalismo italiano e il liberalismo da una parte, e le tradizioni clericali e le influenze slave dall’altra, hanno creato un complesso panorama di contrapposizioni culturali e politiche. L’oratore ha offerto una visione approfondita delle sfide e delle trasformazioni che hanno caratterizzato la regione, fornendo nuove prospettive su un periodo cruciale della storia europea. È stato inoltre evidenziato come la battaglia tra clericalismo e anticlericalismo non fosse solo una questione ideologica, ma anche un riflesso delle lotte per l'identità nazionale. L’analisi di Portelli ha reso più chiare le radici delle tensioni in un'area storicamente ricca e culturalmente diversificata.

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