Un evento donato alla città e pensato per ripercorrere le atmosfere degli anni Cinquanta.
Sabato 30 settembre il Teatro Verdi di Trieste ha ospitato la conferenza "L’Alabarda e il compasso. La rinascita della massoneria a Trieste (1947-1954)” e a seguire un concerto jazz, entrambi dedicati a momenti salienti della Trieste del secondo dopoguerra.
Davanti a un folto pubblico e introdotto da Giuseppe Antonione, presidente dell'Associazione Culturale “Società Internazionale di divulgazione Manlio Cecovini per gli studi storici sociali ed etici”, il direttore scientifico Luca G. Manenti ha offerto una panoramica sulla storia della libera muratoria giuliana dal Sette al Novecento, concentrandosi in particolare sulla sua ricostituzione al termine del secondo conflitto mondiale.
Nell’occasione è stata ricordata la figura di Michele Valente, autore di un libro sull'argomento che ha fornito lo spunto per la manifestazione.
Il pomeriggio si è concluso con il concerto della Ragtime Jazz Band, introdotto e commentato dal professor Marco Maria Tosolini. Il complesso - composto dai musicisti Gino Cancelli, Franco Valussi, Sergio Bernetti, Marko Čepak, Andrea Zullian e Igor Checchini - ha proposto musiche di Louis Armstrong, Duke Ellington, Count Basie, Nate King Cole e Lelio Luttazzi ed è stato accompagnato dalla voce di Christel Di Candia e dalla ballerina di Tip-Tap, Greta Rizzotti.
"La Trieste del secondo dopoguerra: parole e musiche" è stato organizzato dall’Associazione culturale “Società internazionale di divulgazione Manlio Cecovini per gli studi storici sociali ed etici” con il contributo del Comune di Trieste.
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